L’oggetto mediatore
Per tutti quelli che un po’ conoscono la mediazione umanistica, secondo le linee proposte da jacqueline morineau, il gioco dell’oggetto mediatore ricorda qualcosa di molto preciso e forse riecheggiano già nella mente e nella pancia forti sensazioni provate nei vari stage di formazione.
Per quelli che invece sono ancora lì a grattarsi la testa per capire di cosa stiamo parlando… beh, proprio a loro sono dedicate le prossime righe.
Spesso quando vogliamo dire qualcosa di noi non siamo in grado di farlo in modo tanto spontaneo e semplice. A volte è una questione di confusione perché non siamo abituati a parlare di come stiamo in modo esplicito, altre volte invece è una questione di scarsa abitudine a parlare di sé all’interno di un gruppo, altre volte ancora è il particolare momento della vita a rendere difficile la cosa.
Per questo spesso può aiutare un supporto, un oggetto o un’immagine che aiuti l’espressione, che in qualche modo sappia farsi mediatore tra quello che una persona è in quel momento e la condivisione con gli altri.
E’ incredibile quanto la presenza così semplice di oggetti, spesso insignificanti o proprio al primo sguardo anche brutti, possa poi caricarsi di significati inaspettati e donarci una chiarezza sul nostro stato d’animo di adesso davvero sorprendente.
Sarà che gli oggetti sanno essere silenziosi e ti danno tutto il tempo di cercare e dire quello che c’è.
Ed è bello vedere i gesti di chi parla di sé accarezzando e facendo suo un piccolo pezzo di coccio, una bambola di pezza, una foglia secca, un gioiello colorato.
Questo esercizio è un’eccezionale porta di accesso all’intimità, sia quella personale che del gruppo col quale si comincia a lavorare all’interno degli stage di formazione. E’ un sorta di riscaldamento che ci trasporta verso un altro modo di stare insieme, verso un’altra maniera di sentire, verso un’altra scansione del tempo.
Insomma è un intermediario semplice verso il tavolo della mediazione, come verso la conoscenza più profonda di sé, qualsiasi sia lo strumento utilizzato.
Ogni volta che viene proposta nei contesti formativi l’attività dell’oggetto mediatore stupisce, sia quelli che da tempo ne conoscono le forme, sia chi per la prima volta ne assaporava i contorni e gli effetti.
E’ bello vedere i visi dei presenti trasformarsi e distendersi alla ricerca dell’obiettivo che tutti cerchiamo nel nostro cammino: essere davvero noi stessi, senza maschere e senza paure.
Riciclare
La capacità di ridare vita, riutilizzare, rendere nuovamente proprio ciò che è dimenticato, nascosto, incupito, custodito nelle segrete dell’anima.