Riciclare

Forse nella parola riciclare si nasconde il senso profondo dell’offerta della mediazione umanistica.

La capacità di ridare vita, riutilizzare, rendere nuovamente proprio ciò che è dimenticato, nascosto, incupito, custodito nelle segrete dell’anima.

In ogni incontro di formazione si può provare come l’esperienza diretta di questa proposta riporti sempre sullo stesso punto: il bisogno di guardare dentro nel caos delle emozioni, in quella parte nera che ben conosciamo e rispetto alla quale tante volte ci sentiamo inermi, passivi, nemici.
Eppure c’è la possibilità di aprire quella gabbia, c’è la possibilità di respirare aria nuova, c’è la possibilità di ridare dignità anche al dolore per trasformarlo in uno slancio di vita.
Negli appuntamenti formativi riemergono i punti fondamentali su cui continuare a lavorare, sostenere, crescere. Stare nel percorso della scoperta personale attraverso questa lenta formazione che si nutre della ricchezza del contatto umano e del cambiamento personale, delle domande fondamentali. Che si nutre del contatto con il mistero dell’uomo, con il silenzio che ne apre la porta, con lo sguardo intenso che ne guida il cammino.
Alla ricerca di una forma di saggezza come la capacità di contemplare, di conoscere, di riconoscere.
Alla ricerca di un occhio diverso sul mondo che è quello che ci permette di vedere col cuore, di trasformare la nostra forma di sentire, di osare.

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